07 Mar Da Candiolo a Miami, la spystory di biotecnologie: «Rubato il brevetto»
Medicina rigenerativa, denuncia alla Procura di Torino della società italiana Human Brain Wave
Non è solo una (presunta) contraffazione di brevetti, italiani ed europei, nel campo delle biotecnologie, ma una spystory: dispositivi medico-chirurgici (e protocolli clinici) scopiazzati in Turchia e fabbricati in Irlanda, e poi ancora da una società con sede a Miami, fino a finire sui mercati mondiali, dall’America latina alla Russia.
Il tutto — secondo l’esposto presentato alla Procura di Torino — all’insaputa della Human Brain Wave srl (Hbw) , la società di Candiolo all’avanguardia nella medicina rigenerativa, attraverso micro-innesti di frammenti di tessuti, grazie alle ricerche e agli studi sulle applicazioni cliniche delle scoperte nel campo delle cellule staminali.
Al centro della disputa c’è il «Sistema rigenera», dal nome del brevetto (Rigenera): in breve, si tratta di un macchinario dall’aspetto semplice capace di riparare i tessuti danneggiati, basandosi appunto sul concetto dei micro-innesti. Viene prelevata una microscopica porzione di tessuto dal paziente, che viene frammentata in tanti pezzetti, ciascuno massimo di 80 micron, cioè utilizzabile con un ago. Che distribuisce i frammenti sulla zona di cute interessata, con un grado di rigenerazione di duecento volte superiore alla micro porzione da cui si è partiti.
«Rigenera» e la riparazione dei tessuti
La tecnica della Hbw ha diversi vantaggi, tra cui l’essere poco invasiva: sono sufficienti circa trenta minuti, in un’unica sessione chirurgica di ambulatorio. Svariate le applicazioni: dalle ustioni alle cicatrici, dall’alopecia androgenetica all’ortopedia. «Rigenera» — si spiega nell’esposto della società di Candiolo, tutelata dall’avvocato Alexandro Maria Tirelli — è stato il primo sistema a renderlo possibile, tant’è che è stato preso in considerazione per progetti della Nato e dell’Ente spaziale europeo.
Un successone anche sul mercato, se a fine 2021, l’azienda vendeva i suoi prodotti in più di quaranta Paesi nel mondo. Fino alla scoperta di quella che — sempre secondo la denuncia — è una contraffazione di brevetti, di cui sarebbe responsabile una vera e propria associazione a delinquere. Ipotesi quest’ultima che, per il legale, radicherebbe la competenza dell’indagine alla Dda del capoluogo piemontese. Il primo allarme c’era stato nel 2018, quando un prodotto con le stesse caratteristiche veniva commercializzato da una società Turca.
Che, secondo l’ipotesi della Hbw, avrebbe utilizzato pezzi e macchinari prodotti da un’altra società, partner della stessa azienda di Candiolo. Piccolo particolare: il tutto era partito dalla modifica e integrazione di un semplice disgregatore di tessuti biologici, di quelli usati per le analisi di laboratorio, e prodotto dalla stessa azienda partner. Alle modifiche era seguito un protocollo clinico, che aveva poi portato al «Sistema rigenera» e, quindi, ai brevetti.
Dalla Turchia, il raggiro toccherebbe anche una società irlandese e una con sede a Miami: alla base — è l’accusa della Hbw — non ci sarebbe altro che il furto del suo know how, e del brevetto internazionale.
https://torino.corriere.it/cronaca/22_marzo_05/da-candiolo-miami-spystory-biotecnologie-rubato-brevetto-0bc3956e-9c8e-11ec-9be1-33eb29778323.shtml?refresh_ce
Rigenera HBW